I marziani con il pallone
Il Barcellona che rifila sette goal agli avversari in Champions (5 di Lionel Messi) è certamente un fatto straordinario, forse di un altro mondo… calcistico, ma non certo un fatto casuale e improvvisato, visto che questo avviene proprio a livello giovanile. Così è successo a una squadra romana in stage al “Masia” dei blaugrana.
Felici e perdenti alla scoperta del pianeta calcio di Barcellona. Ha una doppia morale la favola vissuta dai 66 ragazzi della squadra romana del Futbolclub, sbarcati per tre giorni (e quattro amichevoli) alla «Masia», l’accademia blaugrana dove studiano da campioni tanti piccoli aspiranti Messi. In quattro partite i giovani atleti romani hanno perso complessivamente per 59 a 1.
Fenomeni con la palla a terra
Ma i ragazzini del Futbolclub – che pure è una delle migliori società del Lazio – sono contenti lo stesso. Soddisfatti per il privilegio di entrare in contatto con una realtà che, per formare le leve della squadra più forte del mondo (e forse di sempre), privilegia doti umane e tecniche rispetto a quelle fisiche.
«Ma quelli sono dei ragazzini straordinari non solo individualmente, sono fenomeni di squadra. La loro forza è il gioco palla a terra: con tutti quei passaggi dopo un po’ ti fanno girare la testa», racconta Marco Caroli, categoria Esordienti, autore dell’unico gol messo a segno dai giovani capitolini. «Spingevano anche sul 30-0 – racconta un altro bambino del Futbolclub – sembravano alieni».
Tournee Catalana
Grazie alla tournee in Catalogna, gli adolescenti romani (classe 2000-01) hanno messo piede, primi rappresentanti di una squadra giovanile italiana, nel mitico stadio Camp Nou, ammirato il museo del club con i trofei vinti dal Barca, e toccato con mano la realtà della ‘canterà blaugrana. Nelle amichevoli disputate, infatti, i ragazzi del Futbolclub si sono misurati con i pari età spagnoli subendo sì un passivo pesante (10-0, 11-1, 32-0 e 6-0 i risultati), ma apprendendo una lezione di gioco e stile che rimarrà impressa nella memoria in maniera indelebile.
I marziani col pallone
Insomma, i romani hanno visto i marziani dell’universo del pallone. Che – come racconta il presidente del Futbolclub, Luca Bergamini, un passato da portiere nelle giovanili della Roma e nella Nazionale di calcio a cinque (dove segnava più di un attaccante) – sono selezionati e formati con cura maniacale dei dettagli attraverso veri e propri brain-training sin dalla tenera età (9-13 anni), quando la capacità di apprendimento è massima e i bambini sono spugne in grado di assorbire tutto. Ma tutto, insiste Bergamini, deriva dall’organizzazione: all’interno dei cinque piani (per complessivi 6mila metri quadrati) del nuovo centro di formazione, inaugurato lo scorso ottobre e costato al Barca oltre 11 milioni di euro (ma la giunta direttiva investe ogni anno 20 milioni per il settore giovanile, il 4,5% del fatturato globale), risiedono 83 giovani atleti, di cui 58 per il calcio, e i restanti per basket, pallamano e hockey a rotelle.
A letto alle undici
Nella «Masia» le giornate sono scandite da orari precisi: sveglia alle 7, colazione, dalle 8 alle 13.30 tutti a scuola. Poi pranzo (l’alimentazione è seguita con occhio di riguardo), riposo, compiti e studio. Gli allenamenti, sugli 11 campi della Ciudad Deportiva (5 in erba, gli altri in sintetico), vanno in scena dalle 19 alle 21, prima di cena. Alle 23 tutti a dormire. Alcool bandito, niente telefonini a tavola, e fino ai 18 anni niente piercing, tatuaggi e capelli tinti. Regole che un giorno porteranno molti di loro a indossare la maglia blaugrana davanti ai 100mila spettatori del Camp Nou. (fonte Ansa)