Sport e oratorio. Una palestra di vita e di fede
Sussurri e grida del mondo educativo. Non c’è, e non ci sarà mai pace, nell’eterno dibattito sulla validità dello sport in oratorio. Sussurri assordanti da parte di chi mette in dubbio (non l’importanza educativa, si badi) ma l’opportunità del riempire le strutture oratoriane con proposte ludico sportive che “distolgono” i ragazzi dal primario impegno formativo significato dalla catechesi e dalla preghiera. E grida silenziate da parte di chi ha speso una vita tra i ragazzi educandoli attraverso lo sport, recuperandoli col sacrifico dell’allenamento e con regole di vita necessarie per stare nello spogliatoio.
Sicuramente lo sport, a differenza di altri mondi, utilizza un linguaggio educativo comprensibile. Tant’è che anche papa Paolo VI, per definire la funzione e la vitalità dell’oratorio preferì la definizione sportiva “l’oratorio è una palestra di vita” anziché il più teologico e pastorale “l’oratorio è il luogo di integrazione tra vita e fede”.
Da cosa nasce dunque questo rinnovato interesse al tema sport in Oratorio?
Sono molteplici le risposte:
– A livello strutturale. La stragrande maggioranza delle parrocchie e degli oratori (soprattutto al nord) possiede numerosi impianti sportivi con campetti di calcio o piastre polivalenti. E non solo.
– A livello gestionale, i gruppi sportivi rappresentano una forza paragonabile alla dirompenza dei “gruppi di alpini o carabinieri”: presenza, fedeltà, impegno ed investimento, anche economico, personale. L’impegno educativo e formativo stà parimenti aumentando, a riprova di una accresciuta sensibilità verso la specificità del luogo frequentato.
– A livello comunitario, per la comunità cristiana, in molti casi “il campetto” è il luogo dell’incontro e della prima evangelizzazione verso i non credenti, i figli degli immigrati, di chi si è allontanato dalla Chiesa e attende un invito per inserirsi a livello educativo. Senza scordare peraltro il grande servizio offerto alle famiglie per la formazione umana e la socializzazione dei loro figli.
I sussurri e le grida sullo Sport in oratorio, quale palestra di vita e di fede, non si esauriranno mai. Ed il pendolo oscilla tra la purezza della catechesi e dei sacramenti e la frontiera della nuova evangelizzazione legata ai luoghi della vita. La riflessione è in costante evoluzione e la ricerca di mediazioni educative – di cui lo sport è un esempio – è irrinunciabile per gli evangelizzatori. Ci fosse lo stesso impegno in tempo ed energie nella fede come quello dato allo sport … dice qualcuno. Se i catechisti danno poco tempo al loro servizio, dice qualcun altro … . non è colpa degli sportivi.
Che la partita continui!
Domande per riflettere e confrontarsi
Quali possono essere i motivi per rafforzare l’impegno educativo a favore dello sport in Oratorio? Come rilanciare percorsi di formazione a favore degli operatori sportivi? Che ruolo può avere la comunità educativa?
Don Claudio Paganini
Tratto da Note di Pastorale Giovanile, dicembre 2008