Cosa non deve mancare perché sia uno sport educativo

Questa pagina si presenta ovviamente sintetica, perché accenna agli elementi essenziali che qualificano una pratica sportiva dal punto di vista educativo. Come in tutte le sintesi che non sono proprie, cioè frutto della personale e rielaborata consapevolezza di quanto vissuto, anche questa potrà “parlare” e farsi capire, oppure non dire nulla o far pensare alle solite cose che già sapevamo. Per questo è accalorato il rimando ai testi fondanti originali, con cui confrontarsi e da cui trarre la propria rielaborazione. Anche perché i testi sono molto più ricchi e densi della sintesi qui di seguito riportata:

  • La relazione di don J. Vecchi, del 1983: «Pastorale e sport»;
  • il documento della CEI, del 1995: «Sport e vita cristiana».

Esempi

Come ogni azione educativa anche quella che si intende sviluppare in ambito sportivo deve prendere in considerazione alcuni elementi ineludibili:
– il lavoro di insieme: comunità educante, lavoro di rete, alleanze educative, progetto, corresponsabilità evidenziano la necessità/opportunità che ogni figura educativa agisca insieme ad altre persone e agenzie educative;
– gli operatori sportivi: la cura dell’atleta nella sua globalità esige intenzionalità e competenza educativa da parte delle figure adulte;
– il contesto culturale in cui si opera: influsso dei media e dell’economia nello sport, monopolio del calcio e dei personaggi di alto livello, aggressività e individualismo;
– la mentalità progettuale: viene prima ed è il presupposto di ogni progetto; è manifestazione di intenzionalità ed è terreno fecondo per ogni attività e proposta sportiva educativa.

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