Festa della donna, ma non solo

In occasione della Giornata Internazionale della Donna invitiamo i governi e le organizzazioni internazionali, le istituzioni pubbliche e gli enti privati, i singoli come le comunità civili, a continuare a combattere le disuguaglianze che colpiscono le donne, soprattutto nei paesi poveri.

Nascere donna, ancora nel 2013, significa avere più probabilità di vivere in condizioni di povertà, essere emarginati e veder violati i propri diritti fondamentali. Oltre 500 milioni di donne sono analfabete; più di 40 milioni di bambine non frequenta la scuola; mezzo milione di donne muoiono ogni anno durante la gravidanza o il parto; moltissime sono le donne affette da AIDS; le donne dispongono di appena il 10% delle risorse mondiali, ma contribuiscono ai due terzi delle ore di lavoro… Cifre che si distanziano moltissimo dalla Dichiarazione per la lotta alla discriminazione e alla disuguaglianza di genere firmata nel 1995, in occasione della Conferenza Mondiale sulle Donne di Pechino.

Il percorso della donna

Il ruolo delle donne è fondamentale per lo sviluppo dei popoli e la lotta alla povertà. L’educazione delle donne e delle ragazze è la chiave per rompere il ciclo della povertà. Una ragazza che va a scuola, tarderà a sposarsi ed avere dei figli fino a quando saprà come potersi prendere cura di loro, migliorerà l’igiene e l’alimentazione familiare, parteciperà alle decisioni e conoscerà i suoi diritti e doveri in qualità di cittadina.

L’educazione delle ragazze, il sostegno alle bambine di strada, all’alfabetizzazione femminile, alla maternità, le attività e le conferenze per rendere le donne consapevoli dei loro diritti, la formazione di donne come leader delle comunità locali… sono alcune delle azioni perseguite dalle Missioni Salesiane.

L’educazione delle ragazze e delle donne è essenziale per promuovere la loro autonomia e far sì che possano avere una voce propria. Educare una donna è educare un popolo.

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