Francesco “Messi” Messori: «sono un ragazzo in gamba»
«Ero convinta giocasse a calcio. Io avevo una tale passione…», ammette la mamma di Francesco Messori. «Ero all’ottavo mese, stavo facendo l’ecografia e sento che mi dà un calcio. Sarà un calciatore come sua madre, dico alla dottoressa. E lei, imbarazzata: «Signora, vedo una gamba sola». «Allora suonerà il piano, come suo padre», faccio io. E non fu così. Francesco è veramente diventato un calciatore.
Ma andiamo con ordine.
La storia di Francesco Messori
Francesco Messori è un ragazzo quasi tredicenne sveglio, solare, a cui piace poco la storia, ma molto le lingue e che sogna di voler andare a vivere all’estero. Fin qui tutto sembrerebbe normale, se non fosse che è nato con una gamba sola, la sinistra.
Nato a Correggio, Reggio Emilia, Francesco si allena e gioca nel Mandrio e, con le stampelle, si muove benissimo in campo. All’inizio, vista la sua situazione, faceva il portiere: «Era giusto, avevo la protesi», così come dichiara in un’intervista, ma ha capito subito che quello non era il suo vero ruolo, lui è un attaccante tira con l’unica gamba che ha e usa le stampelle solo per spostarsi.
Ha iniziato a giocare a calcio da soli 2 anni, dopo aver avuto un incontro con quello che sarebbe diventato il suo idolo per eccellenza: Lionel Messi, pallone d’oro e grandissimo giocatore del Barcellona, «perché è il giocatore più forte del mondo e poi perché è mancino come me» e scherzando ammette: «Sì sono un ragazzo in gamba!».
È un ragazzo molto leale, corretto e rispettoso dell’avversario in quanto con le stampelle potrebbe fare veramente male: «Ma non voglio. Sì, mi fanno fallo. Mi entrano sull’unica gamba. O prendono una stampella. Cado. E mi rialzo. Non mi fermo mai». Perché per Francesco la sua non è una disabilità. Un handicap è semplicemente una caratteristica, a tal punto di rifiutare la protesi, perché non la ritiene naturale.
Il suo esordio in una vera partita di calcio purtroppo non è stato così semplice. Fino ad ora, si è potuto esclusivamente allenare insieme ai suoi compagni, stare in panchina ma mai esordire in partita. Purtroppo le regole della FIGC non prevedono che un ragazzo con un’invalidità tale possa partecipare alle partite di calcio.
Ed è così che ha fatto appello su Internet al CSI, Ente di Promozione Sportiva, sempre attento alla disabilità e all’integrazione con i normodotati che prontamente, così come dichiarato dal Presidente Massimo Achini, ha favorito la modifica delle regole: «Il regolamento di gioco del CSI è stato modificato in tempo di record per permettere a lui e ad altri ragazzi come lui di inseguire i propri sogni».
La responsabile nazionale della commissione disabili del Csi, Anna Maria Manara, ha invitato la squadra di Francesco a Cremona a partecipare ad un quadrangolare ufficiale (calcio a 5 under 14 con Torrazzo, Bedriacum A e Bedriacum B). Il nostro “Messi” ha visto questa convocazione come una vittoria ed una grande conquista, «perché sono consapevole di aver contribuito per primo a superare una barriera. Spero che questo possa aiutare altri ragazzi con la mia stessa disabilità e la mia stessa passione per il calcio».
Ma questo non gli basta. Francesco Messori vorrebbe confrontarsi con i suoi «simili», con i ragazzi che hanno la sua stessa disabilità. Il suo obiettivo, infatti, è quello di creare una squadra: «Ho in testa di creare un blog su internet – dichiara Francesco -, dove spiego che si può giocare a calcio con le stampelle e contattare gente».