Il rugby italiano: gioco, formazione e solidarietà

Doppia notizia dal mondo del rugby.

Iniziamo con ricordare l’anniversario del terremoto di L’Aquila dell’aprile 2009. In quella circostanza, tra le tante persone che subito corsero ad aiutare e che fecero la differenza nei mesi a seguire, un ruolo particolare giocò la squadra CUS L’Aquila Rugby, formazione rugbistica universitaria.

Sport e studio

Il terremoto si portò via diverse strutture sportive. Il campo di Centi Colella per lungo tempo venne impiegato come centro per la tendopoli aquilana. Oggi il Cus Rugby dopo molti sforzi sta riuscendo definitivamente a voltare pagina.

Intervistato dalla rete Abruzzo 24 Ore TV, il presidente del CUS aquilano Francesco Bizzarri ha chiarito come tutto sia partito proprio dai giovani rugbisti dell’ateneo. Questi studenti hanno continuato ad allenarsi ininterrottamente in campi privati, pagando l’affitto. Bizzarri ha voluto perciò premiare i ragazzi riconsegnando loro, nei giorni scorsi, lo spogliatoio ed il campo. Il lavoro, tuttavia, era ancora tutto da compiere perchè l’area versava in stato di abbandono in seguito allo smantellamento della tendopoli. I giovani volenterosi si sono allora rimboccati le maniche e con una ruspa hanno reso praticabile il terreno, rilanciando definitivamente la partita del CUS L’Aquila Rugby.

Adesso lo scopo principale sarà quello di lavorare bene nell’ambito universitario e riuscire a iscrivere ai Campionati Nazionali una squadra che è stata anche Campione d’Italia.

L’altra notizia viene dal rugby maremmano. L’Under 18 del Grosseto rugby, infatti, in occasione della Festa del rugby dello scorso Lunedì 4 aprile, ha incontrato la squadra dei Tucker’s di Cape Town, Sud Africa, in Italia per un tour educativo e sportivo. I 23 giocatori sudafricani, accompagnati da sette insegnati e allenatori, saranno ospiti in casa dei loro coetanei grossetani e visiteranno alcuni dei luoghi simbolo del territorio.

“Questa esperienza formativa“, sottolinea l’allenatore dell’Under 18 del Grosseto rugby club, Matteo Bertelli, “avrà un seguito il prossimo anno, quando restituiremo la visita portando i nostri ragazzi in Sud Africa per giocare una partita con i Tucker’s e visitare la prigione nella quale è stato a lungo rinchiuso Nelson Mandela“.

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