Il Tiro con l’Arco e La Family CUP

C’era una festa a Nuoro, la festa di San Giovanni Bosco, con la Comunità Salesiana e la Parrocchia di San Domenico Savio impegnati appunto a festeggiare, e c’erano un sacco di bambini e bambine, di ragazze e ragazzi e tanti giochi e tanto sport, educatori e tanta gente che andava e veniva. Ma in più, stavolta, c’era qualcosa di diverso, gli arcieri Arcos, e un gruppo di arcieri che, non avendo niente di meglio da fare, ti mette in palio la “Family CUP”.

Giusto un mese prima, stanchi di vedere genitori andare e tornare, lasciare i figli in palestra con la promessa di essere puntuali all’uscita o di sentirli commentare un tiro andato male, stanchi di vedere quelle teste dondolare ad ogni freccia andata storta, o di vederli sorridere con un po’ troppa sufficienza quando il centro del bersaglio rimaneva intonso si son detti…. E FACCIALMOLI TIRARE!!!

Dopo breve consulto li si convoca una sera e gli si lancia la sfida: “Ce l’avete il coraggio di fare squadra con i vostri figli, di venirvi ad allenare con loro per qualche giorno, e poi di affrontarvi in una gara a squadre?”

Se la son tentata la fuga, non lo nego, ma era tutta commedia. Si son guardati in faccia e s’è capito subito che la cosa li allettava.

Difatti si sono imbarcati in una brevissima serie di allenamenti, son stati preparati e assistiti a dovere dai loro figli, o figliocci o nipoti che fossero, gli si è messo un arco in mano e gli si son dati i rudimenti del Tiro con l’Arco.

Lo spettacolo non è certo mancato, neppure in allenamento. Aggrappati a quelle corde, tesi e con tutti i muscoli contratti, sudati, arrabbiati perché le freccia andavano per i fatti loro… “Ma, se faccio centro nel bersaglio di un altro contano i punti?” “No caro”, si son sentiti rispondere. Dramma! Questa è stata la scoperta più drammatica per loro. La dura legge dello sport.

Il giorno della gara

E poi venne il giorno della gara, e c’era pure pubblico, come se non bastasse la fifa.

L’emozione ha avuto gioco facile e ha giocato pure sporco, volti tesi e muscoli aggrovigliati (e ancora non sanno che quasi tutti avevano archi meno potenti di quelli dei loro figli), punti contestati e addizioni sbagliate, ma risate, risate e tante risate.

E così, a conti fatti e rifatti sette volte, salgono sul gradino alto del podio Stefano col papà Fabrizio, e poi Furio col padrino Antonello, e poi Raffaele col papà Luca. E poi le torte, le patatine, le risate e l’allegria di tutti, anche di chi per questa volta non ha vinto.

Questa è la cronaca, di una giornata di festa e di una esperienza nuova, di un piccolo esperimento o forse soltanto una piccola, semplice occasione data ai grandi per diventare un po’ più grandi ridiventando piccoli, per scoprire che non ci vuole poi mica tanto per trovare il tempo, qualche volta, per giocare insieme con i propri figli, per scoprire poi che le difficoltà dei piccoli per raggiungere i risultati non sono poi così piccole. Per mettersi un po’ in gioco e un po’ alla prova, per gioire della vittoria ridendo insieme a chi invece per questa volta ha perso.

Questa è la Family CUP, la prima. Ce ne saranno altre, magari con squadre a tre anziché a due, qualche mamma già c’era, ma tutti insieme è un’altra storia. E chissà che, se lo vengono a sapere, ad altri che fanno altri sport non gli venga voglia di imitarci. Mica ci arrabbiamo.

Se siete curiosi e volete vedere quel podio poi, cliccate qua sotto, e vediamo se indovinate quali sono i grandi.
www.facebook.com/notifications#!/photo.php?fbid=290946457630694&set=pu.284426044949402&type=1&theater

Noi che cosa ci abbiamo guadagnato…. ci chiederete? Beh, che non vedremo più musi lunghi in palestra quando un giovane arciere sbaglierà un tiro. Questo è poco ma sicuro!

Con affetto
Gli Arcieri Arcos

Condividi sui tuoi profili

Articoli recenti