Le buone notizie dello sport educativo

Le news dello sport educativo questa settimana partono da Arezzo dove si è tenuto lo scorso sabato 19 marzo il convegno “Psicologia e Sport, un connubio indissolubile”, organizzato dal Centro Toscano di Psicologia dello Sport, in collaborazione con la facoltà di Lettere e filosofia di Arezzo dell’Università di Siena.

La giornata di studi ha avuto per tema centrale lo sport come momento di formazione e di sviluppo della persona, luogo di aggregazione sociale e di integrazione. L’incontro è stato concepito in particolare per psicologi, medici e studenti, ma ha coinvolto anche tutti coloro che operano nell’ambiente sportivo, dagli atleti ai tecnici, dai dirigenti agli allenatori e anche ai genitori.

“Partendo dal mito e dalla storia dello sport e con i contributi della filosofia, della pedagogia, della psicologia, della sociologia e della medicina”, ha spiegato il professor Walter Bernardi, preside della facoltà aretina, “il convegno vuole aprire una riflessione sull’attuale modello educativo e culturale evidenziando i punti di forza e di debolezza”.

“In questa giornata di studi”, aveva annunciato nei giorni scorsi Mauro Ringressi, direttore del Centro Toscano di Psicologia dello Sport, “verrà presentata una visione dello sport a misura della persona, al di fuori di qualsiasi confronto. Non si tratta solo di fare sport ma di farlo bene, quindi come medicina preventiva, come momento educativo personale di formazione e di crescita, come luogo di aggregazione sociale, di integrazione e rispetto dell’altro, del bambino e dei suoi bisogni, come dell’anziano e delle persone con diversa abilità, contro l’uso di sostanze dopanti. In sintesi come fondamentale valore aggiunto nella vita e un diritto di tutti”.

Lo sport giovanile

Per quanto riguarda in particolare lo sport giovanile sono stati trattati i temi della specializzazione precoce che tende a inibire la creatività e l’aspetto ludico, gli allenamenti non appropriati all’età dei giovani, le eccessive pressioni e aspettative degli allenatori e dei genitori che creano stress, ansia e rischiano di inibire i desideri e la libera espressione del bambino, l’emarginazione di coloro che non presentano le abilità sportive necessarie per conquistare il posto in squadra e, infine, una cultura che considera importante solo la vittoria e il furore agonistico, a scapito del fair play in campo e del rispetto dell’altro.

E proprio a proposito di fair play, ci spostiamo a Genova dove la squadra giovanile oratoriale di calcio Don Bosco Spezia Pitelli, ringrazia attraverso il proprio sito l’avversario, il Genova CFC affrontato il 13 marzo, per aver accettato di sospendere la partita dopo il grave infortunio del giovane portiere. La sospensione delle gare anche di fronte a pesanti difficoltà di salute dei piccoli giocatori non è infatti prassi scontata nel competitivo mondo del calcio giovanile. In passato, leggiamo dal sito del Secolo XIX che riporta la notizia, in caso di episodi analoghi non c’era stata la concordanza di opinioni tra le squadre in campo e la società che lasciava il terreno di gioco perché sotto shock per l’infortunio ad un proprio calciatore quasi sempre è stata sanzionata. In questo caso, invece, d’accordo entrambe le squadre e il giudice di gara, l’incontro è stato sospeso e rinviato. Leggiamo sul sito del Don Bosco Spezia Pitelli: “La partita, visto lo stato d’ansia di tutti i ragazzi, veniva sospesa e per questo vogliamo ringraziare la sensibilità delle società e del direttore di gara”.

Come sempre, invitiamo tutti gli amici del CNOS Sport e i partecipanti a La Partita Educativa a segnalarci gli eventi, gli appuntamenti e le news sullo sport educativo del proprio territorio, inviando una mail al nostro ufficio stampa.

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