Manifesto dello sport

Giubileo degli sportivi – 29 ottobre 2000

Lo sport è uno dei fenomeni rilevanti del nostro tempo. Coinvolge innumerevoli persone in ogni paese del mondo e si sviluppa ogni giorno di più. Praticato direttamente o vissuto come spettacolo, se opportunamente orientato, costituisce una grande risorsa a disposizione della persona umana e della collettività, poiché è in grado di svolgere importanti funzioni:
– ludica, in quanto si propone come mezzo per sprigionare creatività, gioia, gratuità nella fruizione del tempo libero, sia individuale che collettiva;
– culturale, poiché contribuisce ad una più approfondita conoscenza delle persone, del territorio e dell’ambiente naturale;
– sanitaria, poiché concorre a preservare e migliorare la salute di ogni persona;
– educativa, perché favorisce un’equilibrata formazione individuale e lo sviluppo umano a qualsiasi età;
– sociale, in quanto intende promuovere una società più solidale, lottare contro l’intolleranza, il razzismo e la violenza, operare per l’integrazione degli “esclusi”;
– etico-spirituale, perché, nel perseguire i valori morali, vuole contribuire allo sviluppo integrale della persona umana;
– religiosa, perché, sviluppando appieno le potenzialità della persona, aiuta ad apprezzare sempre più la vita, che per i credenti è dono di Dio.

Lo sport sa parlare alle persone con un linguaggio semplice, per dire cose importanti:
– che occorre impegnarsi a fondo per realizzare le proprie mete ed aspirazioni, senza tuttavia cadere nel culto della perfezione fisica;
– che bisogna prendere coscienza dei propri limiti e capacità;
– che si deve resistere alla tentazione di arrendersi alle prime difficoltà;
– che la vittoria e la sconfitta fanno parte della vita e quindi bisogna saper vincere senza ambizione, prepotenza e umiliazione dell’avversario, e bisogna saper accettare la sconfitta con la consapevolezza che non si tratta di un dramma irreparabile e che la vera vittoria ciascuno la ottiene dando il meglio di se stesso;
– che qualunque competizione deve svolgersi nell’osservanza delle regole, nel rispetto degli altri e senza esasperazioni.

Noi crediamo che…

Noi crediamo che oggi le funzioni e le potenzialità dello sport debbano essere salvaguardate e rafforzate, a fronte dell’apparire di fenomeni nuovi che mettono in causa l’etica ed i principi dello sport.
Lo sport non può diventare elemento ulteriore di divisione tra ricchi e poveri, tra forti e deboli, né la corsa al guadagno e alla vittoria possono privare lo sport dei suoi valori morali.
Né lo sport deve essere appannaggio dei soli paesi ricchi e questi non devono imporre il loro modello sportivo ai popoli economicamente meno sviluppati, né si devono usare le periferie del mondo come riserve per lo sfruttamento di giovani promesse.
La ricerca e l’addestramento di nuovi talenti tra i minori non può avvenire nella violazione dei diritti fondamentali dei fanciulli e dei ragazzi: diritto al gioco, all’istruzione, ad una vita serena in ambito familiare.
Non è lecito alterare la natura dello sport ricorrendo a prodotti, pratiche e comportamenti che attentano alla salute dell’atleta e falsano il risultato in maniera sleale e ingiusta.

Noi vogliamo uno sport che…

Noi vogliamo uno sport che:
– abbia come centro e riferimento costante la dignità della persona umana, e la salvaguardia della sua integrità fisica e morale;
– consenta la scoperta di ideali e l’esperienza di valori che migliorino la qualità della vita personale e sociale;
– si sviluppi in modo da conservare sempre, anche nelle sue espressioni agonistiche più alte, quando costituisce carriera e professione, il carattere di confronto leale e gioioso, di incontro amichevole e aperto alla comprensione e alla collaborazione;
– si esprima in forme armonicamente rispettose dei bisogni e delle possibilità psicofisiche di ciascuno, anche in rapporto alle differenti età, senza escludere o emarginare i più deboli e i più poveri, come gli anziani o i diversamente abili;
– cooperi efficacemente ad affermare una cultura della pace, dell’avvicinamento tra i popoli e del dialogo tra le nazioni.

Noi, a nome di atleti, dirigenti e tecnici del movimento sportivo, qui riuniti in occasione del “Giubileo degli Sportivi” del 29 ottobre 2000, ci impegniamo affinché lo sport sia promosso, organizzato e vissuto in modo da:
– essere – soprattutto per i bambini, i ragazzi ed i giovani – scuola di democrazia, partecipazione e solidarietà,
– contrastare ogni forma di discriminazione, intolleranza e violenza, contribuendo ad abbattere i pregiudizi e sconfiggere forme degenerate di nazionalismo;
– rifiutare ogni forma di esasperazione e di sfruttamento, e qualsiasi pratica che possa subordinare la persona umana agli interessi economici e alla ricerca dei risultati;
– rispettare e valorizzare l’ambiente.

Ai Governi nazionali, alle istituzioni internazionali, al movimento olimpico e a tutte le organizzazioni sportive chiediamo di far proprio questo Manifesto, impegnandosi a divulgarlo e a realizzarne le aspirazioni, facendone la base per lo sviluppo dello sport del Terzo Millennio.

GIUBILEO DEGLI SPORTIVI
COMITATO CENTRALE DEL GRANDE GIUBILEO DELL’ANNO 2000

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