CONSIGLIO D’EUROPA

 8^ Conferenza dei Ministri europei responsabili dello Sport

Lisbona 17 – 18 maggio 1995

Articolo 1 – Obiettivo

1. L’obiettivo di questo Manifesto, in accordo con la Carta Europea dello Sport e il Codice di Etica Sportiva, è di promuovere delle politiche che incoraggino i giovani a sviluppare attitudini positive attraverso la partecipazione ad attività fisiche e sportive, creando così il fondamento di una pratica sportiva duratura.

2. L’intera società, in cooperazione con tutti i soggetti interessati, ha il dovere di fornire ai giovani le occasioni che consentano la realizzazione di questo obiettivo. A tal fine:

2.1. i poteri pubblici, insieme alle organizzazioni sportive interessate, hanno la responsabilità di elaborare e promuovere una politica dello sport per i giovani;

2.2. i poteri pubblici – a tutti i livelli – devono contribuire a creare queste possibilità attraverso un quadro legislativo o regolamentare appropriato, un sostegno finanziario, la pianificazione degli impianti sportivi e con tutte le altre misure adeguate.

Articolo 2 – Definizioni

1. La Carta Europea dello Sport intende per sport “qualsiasi forma di attività fisica che, attraverso una partecipazione organizzata o non, hanno per obiettivo l’espressione o il miglioramento della condizione fisica e psichica, lo sviluppo delle relazioni sociali o l’ottenimento di risultati in competizioni di tutti i livelli”.

2. La nozione di sport nel presente Manifesto si basa sugli ideali di umanità e di tolleranza che caratterizzano il Consiglio d’Europa. Per i giovani l’attività fisica è una forma naturale di movimento che, basandosi sul gioco, comporta impegno e divertimento. Ai fini del presente Manifesto, per giovane si intende qualsiasi persona che la legislazione nazionale considera come “minore”.

Articolo 3 – Campo di Azione

1. Lo sport in tutte le sue forme sarà accessibile a tutti i giovani senza alcuna discriminazione, offrirà uguali possibilità alle ragazze e ai ragazzi, e terrà conto delle diverse esigenze delle fasce d’età o dei gruppi con bisogni specifici.

2. La pratica dello sport ha lo scopo di promuovere soprattutto:

2.1. lo sviluppo mentale, fisico e sociale;

2.2. la comprensione dei valori morali e dello spirito sportivo, della disciplina delle regole;

2.3. il rispetto di se stessi e degli altri, comprese le minoranze;

2.4. l’apprendimento della tolleranza e della responsabilità (assumendo, per esempio, mansioni organizzative) essenziali della vita in una società democratica;

2.5. l’acquisizione del controllo di sé, lo sviluppo dell’amor proprio e la realizzazione personale;

2.6. l’acquisizione di uno stile di vita sano.

3. Il benessere del giovane viene prima di ogni altra considerazione (per esempio, prestazione, prestigio, sfruttamento commerciale); bisogna aiutarlo ad utilizzare al meglio le proprie potenzialità con tutta la sicurezza necessaria; l’allenamento e la competizione devono avere una giusta proporzione.

Articolo 4 – La base: la famiglia e la scuola

1. Il focolare domestico è la prima unità di socializzazione del bambino e svolge un importante ruolo fondamentale nell’incoraggiarlo ad acquisire uno stile di vita sano e attivo.

2. La scuola ha il ruolo essenziale di creare le opportunità di attività fisiche e sportive sane, come pure di garantire un equilibrio salutare tra le attività fisiche ed intellettuali. Lo sport può contribuire alla qualità generale della vita scolastica.

2.1. Tutti i giovani devono ricevere un’educazione fisica e acquisire una formazione sportiva di base, in modo che siano incoraggiati a praticare quotidianamente un’attività fisica e sportiva, sia nell’ambito del programma scolastico che al di fuori di esso.

2.2. Le scuole devono fornire un ambiente sicuro e sano per l’attività fisica e lo sport.

2.3. Le scuole devono adeguarsi alle nuove tendenze sportive e se queste sono valide, tentare di offrire ai giovani le necessarie opportunità di pratica.

Articolo 5 – Verso un impegno duraturo

1. Se si vuole ottenere che i giovani si impegnino progressivamente e in modo duraturo nella pratica di un’attività fisica o sportiva, sarà necessario il concorso di vari soggetti sociali e dei privati, e i l’incoraggiamento dei poteri pubblici.

2. Le società e le organizzazioni sportive, comprese le associazioni sportive scolastiche, svolgono un ruolo chiave che consiste da un lato nel fornire ai giovani occasioni per migliorare le loro prestazioni partecipando ad allenamenti e a gare, e dall’altro nell’incitarli ad una pratica sportiva duratura.

3. Altre organizzazioni volontarie o sociali forniscono ulteriori importanti occasioni di pratica sportiva per i giovani.

4. Le organizzazioni commerciali possono offrire ai giovani ulteriori occasioni di sperimentare una grande varietà di attività, integrando le offerte del settore pubblico e volontario.

Articolo 6 – Programmi scolastici

1. È opportuno elaborare programmi scolastici adeguati ed equilibrati per dare a tutti i giovani la possibilità di partecipare ad attività fisiche e sportive. I programmi devono mirare sia allo sviluppo fisiologico e mentale del giovane, sia all’acquisizione di attitudini sportive e di valori etici.

2. La gamma dei programmi scolastici deve riflettere le necessità di tutti i giovani, permettere loro di sviluppare tutte le potenzialità nelle varie fasi di crescita, e corrispondere ai loro diversi livelli di abilità.

3. I programmi devono fornire ai giovani occasioni di scambio attraverso lo sport.

Articolo 7 – Ruolo degli operatori

1. Tutte le attività sportive scolastiche e extra-scolastiche devono essere condotte e dirette da animatori, professori e allenatori qualificati e competenti, sia che si tratti di volontari che di professionisti. Allo stesso modo, i responsabili della gestione degli impianti sportivi devono essere coscienti della loro responsabilità e rispettare le esigenze specifiche dei giovani.

2. I dirigenti devono trattare i giovani con rispetto, trasmettere loro un messaggio di tolleranza e di lealtà, farli partecipare alle decisioni inerenti all’organizzazione delle loro attività sportive ed incoraggiarli a cimentarsi essi stessi nella funzione di dirigente.

3. Le autorità competenti devono prendere le misure necessarie affinché insegnanti, allenatori, animatori e responsabili della gestione partecipino regolarmente a corsi di aggiornamento, in aggiunta alla loro formazione iniziale.

Articolo 8 – Impianti e attrezzature

1. Tutti gli istituti scolastici devono poter disporre di impianti ed attrezzature necessari e appropriati per la pratica delle attività fisiche e sportive.

2. Occorre promuovere l’uso reciproco e coordinato degli impianti scolastici e della collettività, sia al coperto che all’aperto, per massimizzare gli investimenti pubblici e favorire gli interscambi

3. È opportuno controllare – sia nell’ambito urbano che rurale – che gli spazi naturali e gli impianti all’aperto siano utilizzati, gestiti e resi accessibili nel rispetto dell’ambiente, salvaguardando le risorse naturali.

4. Tutti i giovani devono avere facile accesso agli impianti sportivi, e questi devono essere adatti anche alla necessità dei giovani disabili o con altre esigenze specifiche.

5. I responsabili della pianificazione, della progettazione e della gestione degli impianti sportivi devono avere una formazione o una qualificazione professionale che consenta loro di accertarsi che gli impianti rispondano alle esigenze dei giovani.

Articolo 9 – Risorse

I governi devono assicurare che alla realizzazione degli obiettivi enunciati nel presente Manifesto siano destinate appropriate risorse e un sostegno economico assicurato da fondi pubblici, e che tutti gli altri soggetti siano incoraggiati ad operare in questa direzione.

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