Tavecchio: regole anteposte alle persone
CARLO NESTI
La Bibbia narra che, un giorno, il Signore apparve in sogno a Salomone, e gli domandò qualsiasi cosa desiderasse. Pensate che occasione unica! Ebbene, Salomone rispose: “Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male” (1Re 3,9). Dunque: nessuna ambizione che avesse a che fare con potere, ricchezza e successo, le mete, solitamente, agognate dai comuni mortali. Nemmeno la salute, dono che si valorizza a distanza di tempo. Il sovrano chiese una “sensibilità speciale”, per capire le esigenze più profonde della sua gente.
Perché la premessa? Perché mi domando se il presidente dei dilettanti del calcio, Carlo Tavecchio, e tanti altri attorno a lui, hanno mai letto questo passo della Bibbia. Attenzione! Credo che sia un’ottima persona, ma in una recente circostanza non ha dimostrato di esserlo, anche se non spetterebbe a me giudicare.
I fatti. Un dirigente della S.S. Freccia Azzurra, una domenica mattina, viene stroncato da infarto, mentre si sta esibendo la squadra allievi, in cui milita il figlio. In tribuna c’è la moglie. Nell’incontro successivo, avrebbe dovuto scendere il campo un secondo figlio, nella categoria Juniores.
Ma in quella giornata, nello shock collettivo, nessuno pensa più allo sport, né i ragazzi della Freccia Azzurra, né gli avversari, totalmente solidali. Conclusione? Il giudice della prima Categoria, con una delle gare in programma, infligge alla società, che non aveva avvisato, partita persa, e un punto in meno.
Tavecchio, che potrebbe intervenire, difende a spada tratta il giudice e il regolamento. D’ora in avanti, con un morto, e con decine e decine di persone in lacrime, traumatizzate, si dovrà, comunque, giocare, per non essere vittime dei tuoni e dei fulmini di normative “sataniche”. Edificante storia natalizia!
Così come San Paolo, negli Atti degli Apostoli, ha sottolineato più volte il primato del “cuore” sulla “legge”, anche io mi permetto di accodarmi. D’accordo, un conto è la giustizia umana, e un conto è quella divina. Ma non mi risulta che nemmeno quella umana anteponga l’uomo alle regole, in casi tanto evidenti.
Scheda tecnica
Carlo Tavecchio è il presidente della Lega Nazionale Dilettanti. Si tratta dell’organo che dirige e, per il tramite dei suoi Comitati interni, organizza i Campionati e le Coppe per le squadre maschili, iscritte dal quinto livello del calcio italiano fino all’ultimo, i Campionati femminili, e le manifestazioni del Beach Soccer e del Calcio a 5. Viene fondata nel 1959, e ha sede a Roma. La L.N.D., mediante il Comitato per l’attività interregionale, organizza il Campionato di Serie D per 167 squadre, rappresentanti tutte le regioni italiane, divise in 9 gironi, stilati su base geografica. Inoltre, gestisce la Coppa Italia di Serie D e il Campionato Juniores. La L.N.D., a partire dalla stagione 1986-87, accoglie nel suo seno le società di calcio femminile, provenienti dalla disciolta Federazione Italiana Giuoco Calcio femminile, organizzando i Campionati di Serie A e Serie B, a carattere interregionale, mentre per la Serie C e Serie D i Campionati vengono assegnati ai Comitati Regionali di competenza. La L.N.D., dal 2002, organizza, e gestisce direttamente, solo i Campionati di Serie A, Serie A2 e Serie B.