Uno sport che guarda al futuro

Considerazioni su alcuni articoli pubblicati il 2 febbraio 2010

È un buon segnale che chi ne ha l’autorità e il mandato ufficiale, prenda posizione anche nei confronti della bestemmia. Come giustamente dice il presidente Petrucci non è questione di religione, ma di senso civico, di rispetto dell’altrui sensibilità.

Un malsano senso della tolleranza ci ha fatto insensibilmente scivolare nelle bassezze della volgarità e della inciviltà, di cui la violenza e l’uso di sostanze dopanti sono le punte estreme e più temute, ma non le uniche.

Ma proprio come davanti a un iceberg, come cittadini che guardano al futuro della propria nazione e dei giovani non possiamo giustamente prestare attenzione solo a ciò che emerge: richiamare ed educare le persone, gli atleti, al senso del rispetto verso chi guarda e gusta lo sport è un modo di educare la cittadinanza. La strada è intrapresa, è lunga e a volte impervia, ma non bisogna fermarsi.

Perché non pensare qualcosa anche nei confronti di chi simula falli e atti violenti, a volte suscitando pericolosissime tensioni in campo e fuori campo?

È veramente una caduta di… fair play! Spesso non c’è responsabilità dell’arbitro: a volte è impossibilitato a capire certe situazioni all’istante. Ma dopo, quando il fatto è di una chiarezza incontestabile, è corretto lasciar correre? Certo la furbizia fa parte del gioco, ma ci sono le finte, gli schemi, il tocco di classe… Gesti così disonesti posso rientrare nelle strategie della furbizia? Fair play è il gioco leale, in tutti i sensi, e non solo quando si evitano le sostanze dopanti.

“Chi semina vento raccoglie tempesta”, dice un proverbio popolare: si lasciano correre le bestemmie, si cede al gioco sleale di chi simula, si accetta che qualcuno danneggi le strutture dello stadio e della città ospitante…, senza che nulla succeda, anzi si tira un sospiro di sollievo perché non è andata poi così male… e di questo passo ci avviamo al peggio.

La sfida educativa che decidiamo di affrontare va giocata a tutto campo, anche con piccoli gesti, consapevoli e determinati rispetto all’affascinante missione che abbiamo nei confronti della nostra nazione, ma soprattutto delle giovani generazioni, perché crescano come persone oneste e leali.

Grazie, presidente Petrucci.

Don Claudio Belfiore
Salesiani per lo sport

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